Mal di schiena: i miorilassanti funzionano? (Isico News)

La lombalgia è complessa. Le cause del dolore sono molteplici, così come i fattori coinvolti nel generare e mantenere nel tempo il dolore sono svariati. Il primo approccio terapeutico punta a ridurre il dolore, per garantire un precoce ripristino delle normali attività della vita quotidiana e prevenire il dolore cronico.
Per alleviare un dolore intenso, persistente e che limita le attività della vita quotidiana, bisogna fare ricorso ai farmaci.
Esiste una pillola magica che fa scomparire il dolore ed evita che questo si ripresenti? Chi ha provato, almeno una volta nella vita, il dolore alla schiena desidera la scoperta di una portentosa medicina che faccia scomparire dalla faccia della terra il dolore lombare: purtroppo questa magica pillola non esiste.
Tra i fattori coinvolti nel dolore si ipotizza che le contratture muscolari possano avere un ruolo. Da qui nasce l’idea di associare ai farmaci antiinfiammatori dei farmaci con effetto rilassante sulla muscolatura.
E’ stata pubblicata di recente una revisione della letteratura scientifica che ha indagato l’efficacia dei farmaci, ad effetto rilassante, sui pazienti con dolore lombare acuto.
Fanno parte della categoria dei rilassanti muscolari varie classi di farmaci, nella pratica clinica quotidiana il muscoril è quello più prescritto insieme agli antiinfiammatori, sia in punture sia in compresse.
Secondo gli autori di questa revisione proprio questo miorilassante molto diffuso è stato testato di recente in alcuni studi, che hanno dimostrato una efficacia nella riduzione del dolore nel paziente con lombalgia.

Tra gli altri farmaci ci sono anche quelli comunemente usati per l’ansia, perchè hanno un effetto miorilassante associato a quello anti-ansia. In alcuni casi questi farmaci ansiolitici vengono sistematicamente prescritti ai pazienti con lombalgia: la revisione della letteratura non riporta alcuna efficacia sul dolore.
In tutte le forme di dolore persistente per mesi (cronico)  questi farmaci non sono mai stati testati. E’ da notare infine che l’utilizzo di questi farmaci deve essere limitato a brevi periodi per non incorrere in fastidiosi effetti collaterali.

L’articolo, pubblicato su European Journal of Pain, conclude però che al momento, salvo poche eccezioni, la capacità di questa classe di farmaci (miorilassanti ) di controllare il dolore alla schiena resta dubbio. Di conseguenza sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio il ruolo di questi farmaci.
Ricordiamo che il dolore lombare nella maggior parte dei casi si risolve da solo nell’arco di alcune settimane e, tra le terapie con efficacia dimostrata, vi sono gli esercizi fisioterapici in grado di prevenire le ricadute e la cronicizzazione del dolore. In quest’ottica i farmaci devono essere un aiuto alla ripresa delle attività e dei movimenti, perché più precoce è tale ripresa, minori sono i rischi di persistenza del dolore.